|
"Consulenza e supporto psicologico per i pazienti anticoagulati"
Il Servizio di Consulenza e
supporto psicologico promosso da AIPA‐Padova per i pazienti e le loro famiglie
(o per le altre figure di riferimento e accudimento che condividono coi
pazienti la vita quotidiana) è finalizzato alla promozione del benessere psicologico
durante tutte le fasi relative alla terapia anticoagulante, quindi dalla prima
diagnosi alle fasi successive, in caso di eventuali interventi chirurgici e
negli stadi post operatori, per proseguire poi durante tutto l’arco temporale di somministrazione e mantenimento della TAO...continua a leggere
CALENDARIO INCONTRI
E' gradita la prenotazione e la verifica della
sede dell'incontro!
Verifica disponibilità
contattaci
per maggiori informazioni o prenotazioni
e-mail:
serenaborsetto @ aipapadova.com
recapito: 347 560669
oppure
rivolgersi in segreteria dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12:30
Tel. 049.8215624
approfondimento
CONSULENZA E SUPPORTO PSICOLOGICO
PER I SOCI AIPA E I LORO FAMILIARI
O ALTRE FIGURE DI RIFERIMENTO E ACCUDIMENTO
Dr.ssa Serena Borsetto
Psicologa - Psicoterapeuta
Il Servizio di
Consulenza e supporto psicologico promosso da AIPA-Padova per i pazienti e le
loro famiglie (o per le altre figure di riferimento e accudimento che
condividono coi pazienti la vita quotidiana) è finalizzato alla promozione del
benessere psicologico durante tutte le fasi relative alla terapia
anticoagulante, quindi dalla prima diagnosi alle fasi successive, in caso di
eventuali interventi chirurgici e negli stadi post operatori, per proseguire
poi durante tutto l’arco temporale di somministrazione e mantenimento della
TAO.
L’incontro
con la patologia ad un certo punto della propria vita può generare un aumento
dei livelli di stress psicofisico, causare sensazioni di frustrazione, di
rottura della continuità con la propria esistenza “sana”, sentimenti di
impotenza o demoralizzazione, unitamente al malessere che deriva
dall’inevitabile dipendenza dal farmaco
e dalle strutture sanitarie; talvolta può subentrare anche un doloroso confronto
col pensiero della morte; può capitare di sperimentare preoccupazioni che
diventano troppo intense o pervasive, momenti di sconforto, sentimenti di
solitudine e incomunicabilità rispetto al proprio vissuto di paziente in TAO, e
molte altre forme, più o meno esplicite, di malessere e disagio psicologico.
Tutto
ciò richiede necessariamente di mobilitare le risorse psicologiche, personali,
sociali e di vita in generale, al fine di fronteggiare e superare in maniera
positiva, costruttiva e stabile questi stati d’animo.
Lo
scopo del servizio di consulenza e supporto psicologico promosso da AIPA Padova
è proprio quello di offrire un aiuto concreto, mirato e significativo per tutti
coloro che incontrano simili momenti di difficoltà, o che faticano a trovare il
giusto spirito con cui vivere e affrontare la TAO.
Il servizio si rivolge anche alla cerchia familiare, e non più
solo al singolo paziente, dal momento che il ruolo e l’atteggiamento agiti dai
familiari possono risultare elementi fondamentali nell’agevolare una corretta
assunzione del farmaco (aderenza terapeutica) così come un approccio adeguato
alla patologia, ai rischi correlati, alle strutture e alle figure sanitarie, per
ritrovare e/o mantenere uno spirito positivo e in definitiva per garantire una
migliore qualità della vita per il paziente stesso, così come per coloro che
gli sono accanto.
DOMANDE E RISPOSTE…
Cosa vuol
dire “sostegno (o supporto) psicologico” ?
Il sostegno psicologico consiste in una serie di interventi e di
interazioni - a livello individuale o di gruppo - volti a mettere a fuoco le
situazioni che sono fonte di malessere, ad individuare le aree critiche e
conflittuali e metterle in relazione con la storia personale e con le
condizioni di vita attuali del paziente. Ciò consente una visione più ampia
della situazione e facilita l’elaborazione delle esperienze dolorose e dei nodi
critici, sia quelli legati alla specifica condizione medica che quelli relativi
ad altri aspetti affettivi ed emotivi della vita privata, in un’accezione più
ampia, che tuttavia inevitabilmente s’incontrano e si intersecano con le
apprensioni legate alla propria salute.
Mediante
i colloqui di supporto psicologico si può dare un senso al disagio che affligge
il paziente, riconoscendone le cause e le modalità e riportando alla luce anche
quel malessere “sommerso” che in molti casi, silentemente ma progressivamente,
può condizionare la qualità della vita del paziente e non consentire una piena realizzazione delle
finalità positive.
Si
lavora quindi insieme ai pazienti in TAO per elaborare nuove strategie più
adattive e funzionali, per gestire adeguatamente lo stress che spesso si
associa alla patologia e ai rischi correlati, per correggere eventuali
abitudini sconvenienti, atteggiamenti, credenze o comportamenti disfunzionali,
e in particolare, per potenziare quei
tratti del carattere che risultino utili a promuovere un approccio positivo
alla patologia e alla terapia, all’accettazione serena e consapevole della
propria condizione di paziente ed ad un’armoniosa integrazione degli stati
emotivo-cogntivo-affettivo della persona, proprio nella sua individualità e
globalità.
Che cos'è’ la “consulenza psicologica” e a cosa serve?
Saper convivere con le proprie patologie e con i trattamenti
medici correlati è essenziale. A volte però diventa necessario rielaborare anche
delle esperienze dolorose o traumatiche del passato e venire a patti col
proprio vissuto intimo di “perdita della salute” e col nuovo sentimento di “dipendenza” dal farmaco e dalla
struttura sanitaria.
Un
adeguato accompagnamento attraverso questo delicato percorso riguarda anche la “percezione”
(auto percezione) e l’immagine che si ha di sé, per conquistare e gestire una
serena comprensione e un’autentica accettazione della propria condizione
clinica ed esistenziale più in generale.
La
consulenza psicologica è un intervento rivolto al singolo individuo, nel corso
del quale si mira a differenziare le diverse aree conflittuali e/o
problematiche in riferimento agli specifici fattori di personalità, ovvero
aspettative, percezioni, motivazione, competenze e conoscenze circa la
patologia, mettendo tutto ciò in relazione anche con i tratti caratteriali, lo
stato emotivo e il tono dell’umore del paziente.
Ogni
persona porta con sé quanto ha avuto dalla vita anche nella fase dell’incontro
con la patologia; succede quindi, spesso, che paure e sofferenze del passato si
incontrino con nuove preoccupazioni e afflizioni.
É importante analizzare il materiale che
emerge durante la consulenza affinchè le paure, lo stress e le apprensioni del
momento possano essere rielaborate e quindi dissolversi per lasciare spazio ad
una sana consapevolezza, alla voglia di vivere e di continuare a sostenere i
propri progetti, interessi e abitudini. In questa prospettiva
si possono riattivare le “risorse” personali e sociali del paziente così come
si possono stimolare nuovi schemi mentali e approcci più adeguati e
costruttivi verso se stessi, verso la
patologia e più in generale verso la propria condizione di vita personale,
relazionale, lavorativa e/o sociale.
Perchè è importante rivolgere il servizio di consulenza e
supporto psicologico non solo al singolo paziente in terapia ma anche al nucleo
familiare?
Il Servizio è rivolto anche alle famiglie poiché queste ultime,
oltre a sobbarcarsi spesso importanti carichi di stress nella cura e nella
gestione dei pazienti (soprattutto a fronte di interventi chirurgici e in
presenza di condizioni di salute particolarmente severe) possono contribuire in
modo significativo alla promozione e al mantenimento di un buono stato di
salute, di abitudini e stili di vita corretti, di percorsi riabilitativi post
chirurgici adeguati, ad un buon reinserimento sociale, lavorativo, e non ultimo
alla ripresa di una serena quotidianità e di una convivenza matura e
consapevole con la TAO.
Del
resto è ampiamente dimostrato come un interesse scarso e superficiale, così
come un atteggiamento iperprotettivo e ansiogeno da parte della famiglia,
possano facilitare l’insorgenza di distorsioni del senso della patologia,
predisporre ricadute o aggravamenti, condotte di isolamento, preoccupazioni
eccessive piuttosto che sentimenti di oppressione, solitudine, abbandono o
altre forme di sofferenza e disagio psicologico…
La
famiglia (o chi si occupa del paziente nella vita quotidiana) inoltre,
svolgendo un ruolo centrale nella vita di quest’ultimo, è anche in grado di
influenzarne, nel bene e nel male, il rapporto con le strutture e col personale
sanitario, in riferimento per esempio alle aspettative di cura e al decorso medico,
al sentirsi rassicurati, fiduciosi nei confronti dei curanti e motivati nell’acquisire e mantenere un buon
livello di aderenza terapeutica
Il servizio che l’ A.I.P.A. offre alle
famiglie, soprattutto ove vi siano condizioni di maggiore disagio, o in
situazioni di comorbilità (presenza di più patologie contemporaneamente), è
mirato ad affrontare nella maniera più costruttiva possibile i momenti di
maggiore criticità del decorso clinico, a ridurre eventuali tensioni e
situazioni conflittuali, a contenere i livelli di stress, e non ultimo, a
correggere eventuali atteggiamenti che potrebbero ledere la piena realizzazione
del benessere psicofisico del paziente.
Tra
gli obiettivi del Servizio vi è inoltre quello di riconoscere ed accettare
razionalmente anche le (nuove o progressive) limitazioni funzionali del
paziente, maturare capacità e competenze per poter ristrutturare, senza
conflitti, una nuova gestione dei ruoli all’ interno dell’ambito
familiare/abitativo, ove ciò dovesse risultare utile o necessario.
Le questioni più
frequentemente affrontate e dibattute all’interno del servizio di Consulenza e
supporto psicologico riguardano:
- L’'educazione terapeutica e
l’autoeducazione del paziente anticoagulato quale parte integrante della
terapia stessa, intesa come processo
continuo e dinamico dove il paziente diventa un “partner attivo” per una migliore gestione della pratica clinica
- sentimenti di disorientamento, sconforto, rabbia che spesso insorgono al
momento della prima diagnosi e nelle fasi iniziali della terapia: come
gestirli, affrontarli e superarli in maniera costruttiva e stabile.
- Come
fare fronte alle difficoltà di parlare della patologia e/o del proprio
malessere con familiari, con gli amici, nel luogo di lavoro o nelle occasioni
di vita sociale (in altri termini affrontare la paura dello stigma della patologia)
- Come
creare, ristabilire o mantenere un senso di normalità e continuità rispetto
alla propria vita quotidiana, in accordo con una serena e consapevole
accettazione della TAO
- Come
la personalità del paziente può incidere sulla valutazione cognitiva e sul
vissuto soggettivo: dove fare leva per ritrovare
fiducia in se stessi, ottimismo, stabilità emotiva e uno stato complessivo
di benessere psicologico
- Il
ruolo e l’importanza del supporto sociale e delle relazioni familiari armoniose
- Le emozioni,
lo stress e i meccanismi di difesa all’interno della bilancia psicosomatica di
ciascuna persona: cosa sono e come vanno gestiti
- L'’importanza
di acquisire e maturare una corretta conoscenza della specifica patologia e dei
rischi correlati, al fine di gestire adeguatamente la propria condizione medica
(aderenza terapeutica) e sviluppare adeguate competenze e sentimenti di
autoefficacia (self-efficacy e self-regulation)
- L’'utilità
di creare e mantenere un legame di fiducia, alleanza e collaborazione con le
strutture sanitarie e con il personale medico-infermieristico importanza
- Rimuovere gli ostacoli e le difficoltà
nella comunicazione con le figure sanitarie mediante l’acquisizione di uno stile comunicativo attivo e assertivo.
MODALITA’'
Le modalità proposte e utilizzate
all’interno del Servizio di consulenza e
supporto psicologico AIPA sono quelle dei colloqui individuali, colloqui
familiari e incontri di gruppo
Segue ora una breve descrizione delle
modalità indicate:
COLLOQUI INDIVIDUALI
Trattasi di un momento
d’incontro cui partecipano unicamente paziente e psicologo all’interno di un
contesto riservato. Attraverso l’interazione verbale si indagheranno gli stati
emotivi ed affettivi della persona, le aree problematiche e i punti critici. Si
valuteranno i limiti ed anche i punti di forza e le risorse personali (sui
versanti cognitivo, affettivo, emotivo). Si potranno in questo modo definire e
circoscrivere le reali difficoltà della persona, le cause sottostanti, gli
eventuali schemi cognitivi disfunzionali, per esempio credenze erronee o
distorte circa la patologia il farmaco o i rischi, retaggi culturali,
aspettative incongrue…. ) e molto altro.
In fase di consulenza individuale sarà
possibile inoltre delineare anche gli
eventuali interventi terapeutici più consoni alla persona e alla sua situazione
così da identificare le strategie migliori per arginare, contenere o rimuovere
i nuclei problematici, depotenziare le cause del malessere e le origini della
sofferenza psicologica, per creare nuovi scenari, una nuova percezione di sè
coerente con la propria patologia ma anche con la propria storia personale,
fornire e acquisire delle utili basi per stimolare e migliorare
atteggiamenti, condotte e stili di vita.
COLLOQUI FAMILIARI
o con
la coppia di coniugi, o con le persone che condividono col paziente la vita
quotidiana
Spesso i nuclei familiari in momenti di
difficoltà possono agire - per lo più in modo inconsapevole - dinamiche
relazionali, stili comunicativi e modalità comportamentali in grado incidere in
maniera significativa (nel bene e nel male) sullo stato di benessere del
paziente, sul suo decorso medico/riabilitativo, sull’approccio ad una data
patologia, alle strutture e figure sanitarie, e più in generale sul percorso di
cura e tutela della salute e del benessere psicofisico del paziente stesso.
I colloqui con le famiglie o con chi vive
accanto al paziente consentono di portare a galla, correggere e migliorare
eventuali comportamenti inadeguati o disfunzionali, come per esempio atteggiamenti
di sovrastima o sottostima della patologia, dei rischi e delle condizioni
mediche generali. Per esempio atteggiamenti di eccessivo protezionismo così
come un interesse scarso e superficiale possono portare alla lunga ad una
distorsione della percezione e del senso della patologia, del vissuto circa la
propria condizione di salute, e non di meno anche a percezioni erronee in
riferimento alle personale sanitario e alle strutture di cura.
Per
mezzo dei colloqui familiari si mira in particolare a potenziare e affinare gli
aspetti dell’ empatia, della condivisione, del dialogo costruttivo, della
prevenzione e risoluzione di eventuali conflitti (espliciti o latenti all’interno del
nucleo familiare) lavorando sulla promozione e tutela del benessere non solo fisico
ma anche psicologico, sociale, ambientale ed en definitiva esistenziale del
paziente con un conseguente miglioramento della qualità della vita di tutti i
soggetti ad esso vicini.
COLLOQUI DI GRUPPO (o GRUPPI PSICOEDUCAZIONALI)
Sono incontri della durata di due ore a cadenza mensile; si
rivolgono a gruppi eterogenei di pazienti e sono aperti anche a familiari e
accompagnatori.
Gli obiettivi sono quelli di favorire il
dialogo, il confronto, la comunicazione e la condivisione empatica delle
esperienze, delle emozioni e dei vissuti inerenti al modo con cui ciascuno vive
e affronta la propria patologia, l’assunzione della terapia, il rapporto col
farmaco e con le strutture sanitarie, gli eventuali rischi e altro ancora…
Ci si confronta principalmente su quali
pensieri, quali sati d’animo, quali paure e preoccupazioni affliggono i
pazienti… e al tempo stesso si pone l’attenzione - anche e soprattutto - a quei
pazienti che affrontano - o hanno affrontato - il proprio iter di cura con
serenità, consapevolezza e quiete
interiore. Ciò consente di trovare delle
utili risposte rispetto alle domande più incalzanti: quali pensieri
hanno elaborato questi pazienti, quale punto di vista hanno adottato, quali
risorse interiori, come hanno (ri)trovato il senso di sicurezza, padronanza di
sé stessi e della loro condizione, stabilità, positività, ottimismo ?
Constatare in prima persona, e dal vivo, che altre persone nella
medesima situazione hanno affrontato l’iter di diagnosi e cura con serenità,
accettazione ed un adeguato grado di motivazione, può indubbiamente rafforzare
la capacità di guardare avanti con fiducia e determinazione anche per coloro
che su questi aspetti manifestano una maggiore vulnerabilità.
Proprio alla luce di questo confronto
costruttivo vengono considerate, analizzate e discusse le diverse modalità con
cui può essere vissuta e affrontata la terapia, includendo anche le idee, le
credenze sottostanti (più o meno
esplicite o consapevoli) le aspettative, le paure, gli eventuali
condizionamenti psicologici o cognitivi dettati da fattori ambientali,
culturali o relativi alla propria storia personale, che possono condizionare o
interferire con un corretto e costruttivo approccio alla TAO, o creare, più in
generale, difficoltà nel seguire le prescrizioni mediche.
L'’opportunità di arricchire il proprio repertorio emozionale e comunicativo
attraverso la confortante sensazione di
“vivere un’esperienza comune” e il “confronto partecipato” consentono
inoltre di caratterizzare il punto d’incontro tra i fattori correlati alla
specifica patologia, quelli relativi alla terapia e i fattori di personalità
peculiari di ciascun paziente per poter in definitiva acquisire ed
interiorizzare una preziosa educazione
terapeutica.
Per
informazioni e contatti:
e-mail:
serenaborsetto @ aipapadova.com
recapito:
347 560669
oppure
rivolgersi in segreteria dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12:30